mercoledì 26 luglio 2006

Dedicato a tutti quelli che amano il calcio


«Dicono che abbia fatto dei bei dribbling. Hanno ragione. Nessuno però ha ancora scritto che il mio dribbling migliore è stato questo. Superare in tunnel l’autocommiserazione, trovare la forza dentro di me e arrivare a 35 anni con ancora la voglia di divertirsi» (Roberto Baggio, Una porta nel Cielo, Limina editore). Oggi più che mai la forza e l’energia vitale con cui Roberto Baggio ha affrontato il dolore fisico appaiono eccezionali. Durante gli anni Roby ha accettato, con l’aiuto decisivo della meditazione, che la sua vita di tutti i giorni fosse ritmata dalla sofferenza e dalla sua capacità di sopportarla, affrontarla e farne una compagna di vita. «Se la sofferenza fosse una donna, direi: ecco un’amante fedele, discreta, insaziabile». Da 16 anni ad oggi Roby, che è allergico agli antidolorifici più potenti, ha convissuto col dolore, sopportandolo in partita e in allenamento, consapevole che tutte le prove avverse e le difficoltà in cui ci imbattiamo, possono essere trasformate in una sorgente di potere e di forza interiore, che porterà gioia alla nostra vita. Tutti avrebbero smesso al suo posto, non lui. «Chi me lo ha fatto fare di continuare a giocare? La passione, solo la passione».

2 commenti:

Roberta ha detto...

Vale, ma quand'è che mi dai un po' di ripetizioni? Sei la fantasia della squadra...

Bongio ha detto...

roberta...ma hai cambiato spacciatore per tirare tutte queste bombe ?